SFOGLIA LA GALLERIA

Stéphane Asseline

Abbiamo incrociato i nostri sguardi

Ritratti di nuovi cittadini di Bologna

Le disposizioni delle autorità sanitarie hanno reso necessario il rinvio a data da destinarsi della mostra che era prevista a Lavì! City dal 14 al 30 marzo: Stéphane Asseline – Abbiamo incrociato i nostri sguardi. Ritratti di nuovi cittadini di Bologna. In attesa di poter visitare la mostra, che sarà aperta appena sarà possibile riprendere l’attività espositiva, ne diamo qui una sintesi virtuale.

 

La mostra è composta di trenta fotografie eseguite da Stéphane Asseline nel corso di una residenza d’artista presso Spazio Lavì! a Bologna, nel novembre 2019. Si tratta di diciotto paesaggi urbani e di dodici ritratti di richiedenti asilo e rifugiati accolti in appartamenti e strutture di Arcisolidarietà Bologna e Antoniano Onlus. Essi hanno accettato di incontrare Asseline e di farsi fotografare in luoghi della città che “abitano” e che essi stessi gli hanno indicato: la propria casa, il lavoro, un posto caro.

Sono tutti residenti a Bologna e provenienti da paesi differenti, ognuno con una storia personale, un passato ed un futuro da raccontare. Che infatti hanno raccontato in brevi testi manoscritti che accompagnano i loro ritratti.

Il lavoro fotografico di Asseline, esigente nella ricerca formale come nell’impegno civile, si era già cimentato alcuni anni fa in un lungo progetto in collaborazione con Villeneuve-Saint-Georges, uno dei comuni dell’agglomerazione parigina in cui si accumulano inestricabilmente problemi sociali, economici e spaziali. Le foto relative sono state esposte nel mese di novembre del 2019 alla Sala Cavazza del Quartiere Santo Stefano e la mostra che si presenta a Lavì! City si pone in diretta relazione con quella, in quanto è il frutto dello stesso metodo di ricerca applicato alla realtà urbana bolognese. Il progetto fotografico è sostenuto dal Quartiere Santo Stefano, all’interno del programma delle attività di cui al Bando delle Libere Forme Associative per il 2019.

Diplomato alla École Nationale Supérieure Louis-Lumière, Stéphane Asseline apre il suo studio fotografico a Parigi nel 1993. Porta avanti un lavoro autoriale e la realizzazione di commissioni pubblicitarie nel settore della natura morta e del ritratto. Poco a poco si converte a una fotografia più lenta e più documentaria, dove oggi si mescolano commissioni sull’architettura e il patrimonio culturale e un lavoro d’autore orientato soprattutto verso le questioni sociali, le trasformazioni urbane, delle memorie e delle identità.