Nato a Roma nel 1952 Marco Bucchieri ha vissuto in molte città italiane, a Londra e New York. Attualmente risiede nella provincia di Bologna. Attivo sulla scena artistica fin dagli anni ’70, ha sempre alternato il lavoro letterario con una particolare ricerca concettuale affidata per lo più allo specifico fotografico. La ricerca degli anni ottanta, partita da un’espressionismo fotografico risolto spesso in annullamento dell’immagine classica a vantaggio di un risultato simile a pagine di diario consunte dal tempo e dagli elementi (bruciature, sovrascritture, strappi), si è andata – verso la metà del decennio – rivolgendo a lavori sempre più spesso compositivi e concettuali, tramite immagini giocate sull’assemblaggio di elementi di puro segno, in emersione da scenari di contesto paesaggistico stranianti ed evocativi.

A partire dall’inizio degli anni ’90 il suo interesse si è andato sempre più rivolgendo alla poesia visiva, con composizioni ‐ su carte di varie dimensioni ‐ di elementi fotografici, di ritagli e scritture, spesso estremamente rarefatte, in un meccanismo costruttivo analogo ma differente a quello del collage, e a piccoli assemblaggi (dello stesso tipo) all’interno di scatole di legno o di cartone, oltre che alla realizzazione di “libri d’artista”. Dal 2008 si è nuovamente rivolto al mezzo fotografico, utilizzando immagini digitali spesso di grandissimo formato per la realizzazione di lavori ove l’elemento concettuale si articola nel contenuto e nella ripetitività dei temi di volta in volta esplorati. Suoi testi poetici sono apparsi in giornali e riviste tra le quali “Apeiron”, “La Bancarella”, “Zeta”, “La Clessidra”, “Frontiera”, “Origini”, “44 Hertz”, “Iscagrapchics”, in Italia, Stati Uniti ed Europa, e in numerosi cataloghi di artisti contemporanei. Nel 1993 ha realizzato il libretto per l’Opera : Il suono di Enormi Distanze, musicata (per orchestra e tre mezzo‐soprano) dal compositore neo‐zelandese Lyell Cresswell e rappresentata in prima mondiale al Festival Academy Now di Glasgow. Frequentemente invitato a letture pubbliche in festival e manifestazioni di poesia, ha tenuto lezioni sui rapporti tra poesia e arti figurative nelle Accademie di Belle Arti di Milano e Bologna e corsi sperimentali di Scrittura Creativa e Poesia presso scuole medie della provincia di Bologna. Suoi lavori sono presenti in numerose collezioni private in Italia, USA e Turchia, e presso la Galleria d’ Arte Moderna di Cento (FE).

Sonia Lenzi vive e lavora a Bologna e a Londra. La sua pratica artistica, nella quale la fotografia è utilizzata per indagare, stabilire o creare rapporti sociali attraverso segni, forme e gesti, riguarda temi di carattere trasversale, relativi al senso di appartenenza, alle affinità e alla memoria di persone e luoghi. È diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna, laureata in Filosofia e in Giurisprudenza all’Università di Bologna e specializzata in Scienze Amministrative e in Archivi Digitali. I suoi lavori sono in collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero. Tra i progetti, pubblicazioni, mostre ed installazioni: “It Could Have Been Me/Avrei potuto essere io” (2015), Bologna, Stazione Alta Velocità/MAMbo; “Family Archaeologies”, London, The Art Pavilion, Mile End (2015); “Lares Familiares”, Museo Archeologico di Napoli (2016), MLB gallery di Ferrara (2018), Istituto Italiano di Cultura a Londra (2019), con un saggio di Gerry Badger; “Prendimi a vivere con te”, Fondazione Carlo Gajani (Bologna, Art City 2017), “Ritratti dell’ultimo ritratto”, Danilo Montanari Editore, Ravenna (2013), “Last Portrait”, Tosca Press (2019) Women’s Art Library (WAL), Special Collections and Archives a Goldsmiths, University of London (2019); “Take Me to Live with You. A Social Family Album”, Blue Sky, Oregon Center for the Photographic Arts, Portland, USA (2021) pubblicato nello stesso anno da Kehrer Verlag, Heidelberg, Germania, con un saggio di Roberta Valtorta; “Looking for My Daughters”, Artphilein Editions, Lugano, Svizzera (2022); “A Place to Live”, Focus Artphilein, Lugano, Switzerland (2023). Tra le mostre collettive, l’ultima è “Civilization. The Way We Live Now“, curata da William A. Ewing e Holly Roussel Perret-Gentil a Saatchi Gallery, Londra (2023). Ha progettato laboratori per Mus-E – progetto SET (Scuola e Territorio) Unindustria, Bologna (2016/2017). Ha curato alcune mostre tra cui: “Il Canale Emiliano Romagnolo nello sguardo di Enrico Pasquali” per il Consorzio di bonifica per il Canale Emiliano Romagnolo, esposta al Museo del Patrimonio Industriale e rientrata nell’ambito dell’Anno Europeo per la Cultura (2018) e alle Nuove Officine della Cultura del comune di Medicina (2023). Per Artphilein Foundation, Lugano, Svizzera, ha curato la mostra di photobooks “A Personal and Public Tool: for ‘Daughters’” (2023).